Edificio pluriresidenziale

Edificio pluriresidenziale a Seregno

DATI GENERALI

Località: Seregno (MB) - Italia
Tipologia: edificio plurifamiliare
Stato dei lavori: realizzato
Inizio lavori: aprile 2005
Fine lavori: luglio 2007
Cliente: Immobiliare S.E.S.A. srl
Tipo di intervento: ristrutturazione di fabbricato esistente e recupero sottotetti ad uso abitativo
Progettazione coordinata : Studio Arch. Toribio Sosa

DESCRIZIONE

Trattasi di una ristrutturazione con demolizione totale e ricostruzione di un edificio residenziale plurifamiliare.

L’edificio originario, di impianto semplice si presenta costituito da un edificio compatto a destinazione residenziale di due piani fuori terra prospiciente la via Schiapparelli. La corte interna privata si presenta invece, con una immagine tutt’altro che unitaria essendo piuttosto l’esito di una sommatoria di edifici , con configurazioni formali, proporzioni , altezze e destinazioni d’uso ( depositi e laboratori ) differenti, che nel tempo si sono accumulati e spontaneamente disposti attorno allo spazio aperto centrale.

Partendo dall’esigenza e dall’ interesse privato dell’immobiliare di recuperare la maggior quantità della superficie esistente , il progetto , che trasforma la destinazione d’uso dell’intero complesso in residenziale, prevede di mantenere e recuperare tutti i volumi che si affacciano sul cortile oltre che la realizzazione di una autorimessa privata al piano interrato . L’intervento tiene conto degli obbiettivi qualitativi e quantitativi espressi dal PRG vigente, nonché delle indicazioni e dalle prescrizioni dettate dalle N.T.A. e dal R.E.

La struttura urbana esistente, viene in toto mantenuta. I piccoli volumi accessori di ovest, senza alcun valore volumetrico ed estetico vengono demoliti al fine di conferire una maggiore coerenza volumetrica e distributiva dello spazio aperto interno.

Nell’ottica di potenziare il principio insediativo a corte e di creare omogeneità dimensionale e tipologica, si interviene equilibrando i volumi esistenti, uniformando le altezze di gronda e dei colmi dei tetti, conferendo dignità al piccolo volume interno di ovest e componendo volumi “virtuali”. Per far ciò si ricorre all’utilizzo di quinte architettoniche, pergolati, schermature verticali, elementi più o meno “leggeri” che impiegano i materiali e gli elementi architettonici della tradizione locale.

Per l’edificio su Via Schiapparelli si interviene nel massimo rispetto della sagoma tridimensionale e del volume . Vengono mantenute le attuali altezze di gronda e di colmo.

Pertanto per il recupero del sottotetto esistente si procede senza l’aggiunta di superfetazioni volumetriche (abbaini, aggetti, tagli discontinui di falda ecc.), attraverso la creazione di due terrazzi “a pozzo” omogenei in falda , di forma regolare e simmetrica, che non alterano nella complessità il manufatto esistente.

L’immagine complessiva dei corpi di fabbrica viene valorizzata enfatizzando la tipologia urbana a corte, ricercando una più corretta articolazione dei volumi e ricorrendo ad una composizione ritmica e curata dei pieni e dei vuoti in facciata.

I prospetti esistenti di natura assolutamente spontanea e privi di alcuna identità, nella proposta progettuale in oggetto, vengono ridisegnati con una maggiore coerenza compositiva anche se senza una estrema rigidità. Tutte le facciate sono infatti generate da una maglia ordinatrice di base sul cui ritmo si articolano le nuove dimensioni delle finestre e i nuovi rapporti tra pieni e vuoti.

I criteri di riqualificazione e ricomposizione dei volumi esistenti hanno più o meno spontaneamente generato la creazione di ampli giardini pensili, sulle coperture piane dei volumi recuperati. Di tali presenze ne giovano, oltre che i singoli residenti che ne possono usufruire, anche il complesso nel suo insieme. Una migliore qualità di vita è infatti garantita dalla presenza di queste quinte naturali di verde che , disposte agli estremi del complesso architettonico contribuiscono a creare ambiti più privati e meno promiscui sia con l’intorno che tra le singole parti dell’insieme stesso.

I materiali di finitura sono quelli della tradizione locale intonaco, legno, vetro, ferro e serizzo, anche se utilizzati in chiave contemporanea.